Categoria: Articoli

Tarasco


Tarasco, Primavera 2019 – In volo con il drone



Tarasco, Autunno 2016



Tarasco, Inverno 2017

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La terra non andrà ai contadini

Ci siamo! E' uscito il nuovo libro del nostro Christian Pizzati.

laterranonadnraaicontadini Richiedetene una copia all'autore, scrivete a: cris.pizzati@gmail.com

 “La Prima Guerra mondiale vista con gli occhi della gente comune che tutto abbandonò nella speranza di avere un giorno quel poco di terra che a loro sicuramente spettava”

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Folletti a Tarasco

Questo è un’estratto del libro di Mario Ferraguti – La Magia dei Folletti edito da Luna Editore, 2003. Lo citiamo in questo sito proprio perchè raccontato da un’importantissimo taraschese, il fu Pietro Gussoni.

folletto

“Il folletto va sulle persone, le soffoca, fa le trecce ai cavalli e prende in simpatia e antipatia le mucche; quelle che prende in simpatia le cura e gli porta tutto il fieno che toglie alle altre.
Mia nonna diceva che il folletto l’andava a trovare, saliva sul letto e le metteva la mano sulla bocca per non farla respirare. Per fortuna il folletto ha la mano bucata così passa poca aria, ti sembra di affogare ma un pò respiri.
Mia nonna quando lo sentiva addosso lo buttava giù dal letto, lo spingeva via e sentiva come qualcosa che però non ha mai visto perchè c’era sempre buio; quando riusciva a spignerlo giù dal letto poi sentiva i passi sul pavimento.”

(…)

“Qui, tra Macerie e Tarasco, c’è una casa abbandonata, dicevano che lo si vedeva e lo si sentiva, e che il folletto andava a bere tutto il vino dalle damigiane. La famiglia che l’abitava l’ha abbandonata perchè non ne poteva più. E’ successo cos’ a un’altra famiglia; avevano un bel podere con le bestie, ma per arrivarci si doveva attraversare un ponte con sopra una maestà.

All’improvviso le bestie hanno cominciato a dimagrire e non fare il latte, quel poco era misto a sangue e non si poteva lavorare;i buoi nell’attraversare il ponte, quando passavano davanti alla maestà si alzavano sulle zampe di dietro come imbizzarriti. Tutti dicevano che a quella famiglia, alle bestie e ai campi era stato fatto qualcosa dagli streghi. Infatti , una sera, la donna di quella famiglia ha visto nell’aia tre streghi che cavalcavano un gallo. (Spesso il diavolo può assumere la forma di un gallo)
Le hanno detto che sarebbero andati a un ritrovo di streghi.

Tutte le notti, poi, il folletto entrava e saltava sul letto, tirava le lenzuola per non far dormire. Alla fine, presa dalla disperazione, quella famiglia ha abbandonato tutto il podere e da allora non c’è più voluto andare nessuno.

Il folletto viene di notte, in alcune notti particolari, non sempre; tutte le notti va nelle stalle, a slegare le bestie e a farle sudare, in cas va a saltare sul petto della gente solo in certi periodi, però. Così come quando deve succedere qualcosa o morire qualcuno si sente un rumore dentro il muro come se ci fosse un orologio che batte i minuti. (Alcuni lo chiamano l’orologio di San Genesio)

Per far andare via il folletto gli si dicono, per tre volte, delle parole sconce, come cagone, cagone, cagone.
C’era anche una formula da ripetere tre volte ma quella che la sapeva è morta.”

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Cenni storici

Il paese

DOBBIANA in Val di Magra, Cas. con parr. (S. Gio. Battista) nella Com. e 2 migl. circa a sett. di Caprio, Giur. e Dioc. di Pontremoli, Comp. di Pisa.

E’ situato in poggio sulla ripa sinistra del torr. Ondola, e comprente nel suo distretto varie altre villate o gruppi di case. sotto i nomignoli di Arnaccolo, Macera e Terasco, che tutte insieme costituiscono con il luogo di Dobbiana una popolazione di 220 abit.

Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana
Compilato da Emanuele Repetti

Firenze 1835

 

La chiesa

Da notizie ricavate dall’Archivio parrocchiale, pare sia stata costruita dai Pontremolesi nel 1426; ma certo  non si tratta della chiesa primitiva poichè secondo i dati ricavati dal testo “LE PIEVI DELLA DIOCESI DI LUNI”, già nel 1200 Tarasco aveva la sua chiesa. Si può quindi far risalire la sua ricostruzione anche a date molto inferiori (cioè verso l’anno 1000). Infatti le linee stutturali rimesse in evidenza coi restauri fatti eseguire dal parrocco Don Walter Becchetti (1926 – 1994) dimostrano che l’antica chiesa aveva struttura e pianta romanica, con tre navate e probabilmente tempiatura scoperta nell’interno. Dallo stesso Archivio parrocchiale si apprende che nel 1698 la chiesa ebbe un restauro straordinario nel quale subì modifiche (riduzione dell’altezza) forse della navata centrale e abolizione delle colonne o pilastri con archi delle navatelle. Così nella stessa circostanza furono consolidati i muri esterni con barbacani. Ne uscì quindi probabilmente la forma della chiesa attuale.
Molto seguita è la processione di S. Croce, che si svolge due volte l’anno: il 14 Settembre ed 3 Maggio.

La tradizione popolare vuole che l’immagine del Volto Santo sia giunta a Dobbiana per libera volontà di due buoi non domati e aggiogati che, senza guida, si sarebbero mossi alla volta del paese e solo in esso si sarebbero fermati. E’ la stessa leggenda che giustifica il trasporto del Volto Santo da Luni a Lucca e indica la chiara influenza lucchese nella tradizione di Dobbiana. ( Fonte )

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